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Le Mura del Borgo e la Porta di Mezzo

FASI ESECUTIVE DEL SISTEMA DIFENSIVO

 

Il borgo di Vigoleno è ancora oggi circondato dalla sua antica cerchia difensiva, quasi del tutto integra nel suo sviluppo anulare: lo sguardo d’insieme del visitatore, spaziando dalla torre del mastio alla cerchia delle fortificazioni, coglie il tipico panorama architettonico del Medioevo italiano, apparentemente unitario nella sua struttura storica e costruttiva. In realtà, ad un più attento esame, l’apparato difensivo di Vigoleno rivela le tracce delle molteplici ricostruzioni e modifiche che hanno segnato, nel corso dei secoli, la trasformazione di torri, porte e cortine murarie in parallelo con l’evolversi delle diverse tecniche e strategie militari. In tal senso, gli studiosi concordano nel ritenere che l’apparato fortificatorio di Vigoleno possa essere datato essenzialmente a queste tre fasi costruttive: una prima e più antica fase medievale (secc. XII-XIII), durante la quale furono costruite la cerchia delle mura, la torre del mastio e la porta urbica più interna (in pietra) saldata alla sua base; una seconda fase tardo-medievale (secc. XIV-XV), che vide la costruzione della seconda porta ai piedi del mastio (in mattoni) e di un primo rivellino esterno con ponte levatoio; e infine una terza ed ultima fase post-medievale (sec. XVI), che portò alla modifica del rivellino nelle sue forme attuali e alla costruzione dei bastioni esterni sul fronte sud-ovest delle antiche mura.

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LE MURA DEL BORGO

 

L’accesso al borgo di Vigoleno avviene ancora oggi, come nei secoli passati, dall’unica grande porta carrabile aperta nel rivellino: dal piazzale esterno si può cogliere un’efficace visione del fronte murario che collega il torrione del mastio alle strutture del vicino castello Scotti. ​Benché rinforzato e modificato nel tardo Trecento, questo segmento di fortificazioni si attesta sul primitivo anello murario, costruito a difesa del borgo probabilmente tra i secoli XII e XIII, quando Vigoleno si emancipò dall’influenza dei Pallavicino ottenendo la protezione politica e militare del Comune di Piacenza. Le mura compivano un circuito di forma vagamente ellittica, seguendo la sommità del rilievo sul quale sorge il borgo e racchiudendone il tessuto edilizio.

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La cerchia difensiva (in gran parte scomparsa sul versante settentrionale) si raccorda al grande torrione del mastio, sorto probabilmente in epoca più antica come presidio isolato; sul tratto meridionale delle mura, in posizione assolata e prossima al mastio, entro la prima metà del secolo XIII sorse anche il più antico nucleo del castello Scotti, in origine destinato a semplice alloggio per un reparto di balestrieri che dal 1238 furono incaricati della difesa del borgo. 

Proseguendo lungo il versante meridionale di Vigoleno, dopo il corpo di fabbrica del castello, le mura medievali tornano riconoscibili anche grazie alle due torri semi-circolari che segnano la continuità del loro percorso verso est, fino ai suggestivi resti dell’antica Porta di Mezzo: con questo nome si indica, ancora oggi, una grande struttura ad arco che collegava anticamente le mura di Vigoleno con la cerchia fortificata che racchiudeva il piccolo borghetto di Castel Sottano, tuttora situato ai piedi del colle di Vigoleno, ad est del paese. L’insediamento inferiore si sviluppò forse come piccola piazza mercantile e come nucleo rurale a servizio del borgo alto, sorgendo sulla via che collegava, anticamente, Vigoleno alle vicine pozze saline di Salsomaggiore (PR): data la sua importante funzione produttiva, anche Castel Sottano venne dotato di un suo apparato difensivo, raccordato alle mura del borgo superiore mediante il varco della Porta di Mezzo.

LA PORTA DI MEZZO

 

Dell’antica Porta di Mezzo restano oggi solo le strutture della spalla interna addossata alle cortine medievali, sulla destra del visitatore che “esce”, scendendo da Vigoleno al borghetto di Castel Sottano. Esaminando le rovine superstiti, si comprende che la porta era anticamente ricavata alla base di un torrione: la chiusura del passaggio era garantita dallo scorrimento di una saracinesca, le cui guide laterali sono ancora oggi ben riconoscibili. All’interno del varco originario, costruito in pietra e risalente forse ai secoli XII-XIII, furono successivamente addossate due spalle in mattoni; tale intervento, assegnabile in via ipotetica al secolo XIV, restrinse sensibilmente il passaggio della porta, e fu attuato per rinforzare le strutture della torre sovrastante.

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